La Campania, da tempo, è all’avanguardia sulla tutela derivante da azioni esecutive ed iscrizioni ipotecarie illegittime, vedasi le sentenze dei Tribunali di Napoli e di Nola.
Lo Studio Legale Verrengia ha, più, volte difeso incolpevoli cittadini o imprese vittime degli errori dell’Agenzia delle Entrate o delle ancor più aggressive Società di Riscossione, spesso al servizio degli Enti pubblici locali. Talvolta, si è vittima di pignoramenti o di ipoteche non dovute, frutto di banali disguidi telematici o di gravose sviste giuridiche che, però, incidono economicamente, moralmente e psicologicamente nella vita del contribuente.
In generale, la Sentenza della Cassazione sez. 3, n. 10814 del 2020 del 5/6/2020 ha contribuito in maniera decisiva per una seria e costante tutela del cittadino vittima di tale incresciosa iscrizione. Gli Ermellini hanno evidenziato che se l’agente\società della riscossione iscrive ipoteca per una cartella derivante da un avviso di accertamento annullato per una sentenza passata in giudicato, risponde del risarcimento del danno. Chiaramente il danno va ampiamente provato nella sua concretezza con tutti i pregiudizi derivanti.
La Cassazione ha precisato che in tal caso sussiste una responsabilità ex art . 2043 c.c., in quanto si configura un illecito a carattere permanente, il quale perdura fino a quando non venga cancellata l’ipoteca. E’ bene chiarire che l’illiceità del comportamento lesivo non si esaurisce nella iscrizione non dovuta ma prosegue e perdura sino a quando permanga la situazione illegittima posta in essere e nella quale si concreta la persistenza della lesione e del danno.
Il danno, pertanto, si concretizza effettivamente con l’inizio del fatto illecito generatore del danno stesso e con questo persiste nel tempo, ma si rinnova nel trascorrere dei giorni, con la conseguenza che la prescrizione, secondo la regola del suo computo (art. 2935 c.c.), ha inizio da ciascun giorno rispetto al fatto già verificatosi e al corrispondente diritto al risarcimento.
Oltre al danno economico concreto causato da una ipoteca\pignoramento illegittimo, negli anni (grazie al costante intervento della giurisprudenza dei Giudici di Pace) si è fatto largo anche un risarcimento morale, psicologico e sanitario. Una ipoteca può, dunque, determinare un danno ultra economico, che merita la dignità di un congruo risarcimento.
In linea di principio, un pignoramento viene considerato illegittimo quando le pretese del creditore che ha avviato la procedura esecutiva si rivelano infondate. In altre parole, il credito che rivendica è in realtà inesistente, oppure è già stato rimborsato dal debitore prima del pignoramento.
Anche il pignoramento illegittimo dà diritto al debitore di ottenere un risarcimento. È questo infatti il solo caso in cui ci troviamo di fronte al presupposto dell’illegittimità della pretesa del creditore, che è di conseguenza tenuto a risarcire il danno causato alla controparte.
In molti si chiedono, se i pignoramenti illegittimi (soprattutto di conti correnti, stipendi e pensioni) da parte dell’Agenzia delle Entrate o Società di Riscossione meritano di seguire la medesima sorte?
Certo, la tutela del cittadino dinanzi allo strapotere delle Agenzie\Società di Riscossione ha, a nostro avviso, un valore rafforzato che merita una tutela giudiziaria rapida ed un ampio riconoscimento dei danni subiti. La stessa sorte può ampliarsi, a nostro avviso, ai fermi amministrativi illegittimi.
L’Avv. Alberto Verrengia da anni è sul fronte dei diritti dei cittadini vittime di abusi, danni e diseguaglianze giuridiche.